Ogni giorno circa 850 bambini si contagiano con il virus HIV, la maggior parte di loro durante la gravidanza, alla nascita o con l’allattamento. 310 bambini invece muoiono ogni giorno per cause legate all’AIDS, quasi sempre per un accesso insufficiente alla prevenzione, alle cure e alle terapie contro l’HIV. L’UNICEF si batte affinché i neonati di tutto il mondo possano essere sottoposti a test salvavita e abbiano accesso a trattamenti efficaci.
La situazione
Ogni anno circa 130 000 giovani ragazze contraggono il virus. Meno della metà di loro (il 41%) sa dove è possibile sottoporsi al test. Il rischio di trasmettere il virus durante la gravidanza, al momento della nascita oppure con l’allattamento è pari a circa il 25 per cento, ma si potrebbe ridurre a meno del 2 per cento se si avesse accesso a un’assistenza medica professionale e a dei farmaci antivirali efficaci. Attualmente, circa l’80 per cento delle donne incinte e delle giovani madri di tutto il mondo ha accesso a queste terapie.
Tuttavia, ogni minuto e 40 secondi un bambino al di sotto dei 20 anni contrae il virus HIV. Di questi 2,8 milioni di bambini e giovani infetti, 9 su 10 vivono nell’Africa subsahariana. La pandemia di Covid-19 ha provocato una battuta d’arresto a livello globale nella lotta all’HIV, rischiando di vanificare tutti gli importanti successi ottenuti. Senza un trattamento tempestivo, un neonato su due positivo all’HIV rischia di morire prima dei due anni. È perciò fondamentale che i neonati vengano sottoposti a un test il prima possibile – e su questo punto c’è ancora molto terreno da recuperare: solo il 54 per cento dei bambini e dei giovani nati da madri notoriamente positive all’HIV è stato sottoposto nel 2019 al relativo test entro i due mesi di vita. Allo stesso modo, solo la metà dei bambini sotto i 19 anni positivi all’HIV ha avuto accesso ai farmaci antivirali.
Facciamo la conoscenza di Ely del Burkina Faso
La quarantaduenne Ely accoccolata con il più piccolo dei suoi cinque figli. 14 anni fa è risultata positiva al test HIV: «Ero sconvolta; pensavo che sarei morta. Ma ho seguito le raccomandazioni e, da allora, prendo i farmaci. Conduco una vita normale, come mi hanno detto di fare. Eppure, qui da noi, parlarne è ancora un argomento tabù. I miei figli sono tutti sani e l’unica cosa che mi sento di consigliare è quella di lasciarsi curare. Così facendo, si può avere una vita uguale agli altri.»
Così aiuta l'UNICEF
L’UNICEF si impegna affinché in tutto il mondo le mamme e i loro bambini abbiano accesso a servizi di prevenzione, consulenza e cura. I governi e le organizzazioni partner vengono sostenuti nell’organizzazione di una prevenzione capillare e della fornitura di test e medicinali anche nelle aree più discoste, nelle regioni in crisi e presso le fasce di popolazione marginalizzate. Le misure più importanti per la protezione dei neonati sono:
- la messa a disposizione di una consulenza riservata e facoltativa, nonché di test di depistaggio;
- un’assistenza medica professionale durante la gravidanza, il parto e l’allattamento;
- la terapia antiretrovirale per madre e bambino.
L’UNICEF combatte inoltre i grandi fattori di rischio quali la povertà, le disparità fra i sessi e la mancanza d’istruzione.