l primo grande uragano dell'anno, l'uragano Beryl, ha toccato terra nel sud-est dei Caraibi lunedì 1° luglio, causando danni diffusi. Secondo le stime dell'UNICEF, i venti, le piogge torrenziali e le inondazioni improvvise potrebbero mettere a rischio almeno 3 milioni di bambini nei Caraibi.
L'uragano Beryl si è abbattuto su Grenada, Saint Vincent e Grenadine, Barbados e Santa Lucia, portando venti forti, mareggiate e piogge intense che hanno danneggiato gli spazi sicuri per i bambini, tra cui case e scuole.
«Mentre l'uragano Beryl continua il suo percorso attraverso il Mar dei Caraibi, è necessario fare tutto il possibile per prevenire la perdita di vite umane e mantenere i bambini al sicuro», ha dichiarato Karin Hulshof, Direttrice regionale dell'UNICEF per l'America Latina e i Caraibi. «I nostri team in tutti i Caraibi sono pronti a sostenere gli sforzi nazionali per fornire assistenza umanitaria alle famiglie in difficoltà».
Mentre gli eventi meteorologici estremi mettono a rischio la vita dei bambini e delle famiglie più vulnerabili, l'UNICEF sostiene gli sforzi di preparazione alle emergenze in tutta la regione. «Investire nelle capacità nazionali di prepararsi e rispondere alle emergenze climatiche e fornire servizi essenziali ai bambini è fondamentale», ha aggiunto Karin Hulshof.
L'UNICEF e i suoi partner hanno preposizionato forniture salvavita in diversi Paesi del bacino caraibico, tra cui kit medici, kit didattici, forniture idriche essenziali, materiali per l'igiene (come serbatoi d'acqua, bottiglie grandi e compresse per la purificazione dell'acqua) e attrezzature fondamentali come tende di alta qualità, che saranno distribuite in base alle necessità.
L'America Latina e i Caraibi sono la seconda regione al mondo più soggetta a calamità. Nei Caraibi, ogni anno 1,9 milioni di persone, tra cui mezzo milione di bambini e adolescenti, sono colpite da disastri. I piccoli Stati insulari e in via di sviluppo dei Caraibi sono particolarmente vulnerabili agli shock climatici a causa delle loro piccole dimensioni e dell'estrema esposizione ai rischi naturali e agli effetti del cambiamento climatico.
Quest'anno l'UNICEF ha richiesto 12,4 milioni di dollari per prepararsi e rispondere alle emergenze in America Latina e nei Caraibi, compresi i Paesi del bacino caraibico.