Rivolta in carcere in Siria: 850 bambini reclusi in pericolo

Centinaia di bambini nel carcere di Ghweiran, nella regione di Hasaka, sono in pericolo. Dall’inizio della rivolta giovedì scorso, le violenze non accennano a scemare. L’UNICEF esige l’immediata liberazione dei minori. 

Kinder in einem syrischen Flüchtlingslager
I bambini del campo di Al-Hole devono superare il rigido inverno senza vestiti adeguati. Siria, gennaio 2021 (Immagine simbolica)

La sicurezza di quasi 850 bambini, alcuni addirittura minori di dodici anni, reclusi nel carcere di Ghweiran, nella regione di Hasaka, è a repentaglio. Dai resoconti emerge che gli incessanti scontri hanno provocato oltre cento morti e costretto migliaia di persone alla fuga.

«I bambini reclusi nel carcere di Ghweiran hanno il diritto di provare a rifarsi una vita», ha dichiarato l’UNICEF. «Ne esigiamo pertanto la liberazione. L’incarcerazione di minori dovrebbe essere solo l’extrema ratio e durare il meno possibile.»

Nel nordest della Siria, quasi 10 000 bambini e le loro mamme si trovano in campi di internamento o nei campi profughi di Al-Hole e Roj. Provengono da più di sessanta paesi e cercano di sopravvivere all’inverno in condizioni durissime. Hanno urgente bisogno di aiuto sotto forma di vestiti caldi, articoli per l’igiene, farmaci, istruzione e cibo.

L’UNICEF si appella a tutte le parti in causa nel nordest della Siria e nel resto del paese affinché non espongano l’infanzia a pericoli: «Torniamo a chiedere agli Stati coinvolti di agire nell’interesse dei bambini, di assumere le loro responsabilità e di ricondurre i minori e le loro madri nei paesi di provenienza».

L’UNICEF continuerà ad agevolare la collaborazione con le autorità locali, a sostenere i rimpatri dal punto di vista logistico e della preparazione dei diretti interessati, e a favorire il reinserimento.



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