Nel mondo, quasi un bambino su tre al di sotto dei cinque anni soffre la fame, 15,6 milioni di bambini sotto i cinque anni sono seriamente sottopeso e oltre 75 milioni non sono sufficientemente sviluppati. La malnutrizione cronica nei primi mille giorni provoca problemi di sviluppo irreversibili. L’UNICEF si adopera affinché essa venga individuata e combattuta.
La situazione
La fame permanente è un nemico subdolo che logora lentamente. Ben prima di diventare visibile, la malnutrizione pregiudica lo sviluppo fisico e mentale dei bambini. Quella cronica è provocata in primis da un’alimentazione errata, non dalla mancanza di cibo. Nel 2020, 149 milioni di bambini di ogni parte del mondo erano troppo piccoli per la loro età, 45 milioni erano troppo leggeri rispetto alla loro statura a causa della malnutrizione acuta, 340 milioni non ricevevano un apporto sufficiente di vitamine e sostanze nutritive come la vitamina A o il ferro e 39 milioni erano sovrappeso o obesi.
L’alimentazione insufficiente e le malattie sono all’origine di una spirale letale: un bambino anche solo leggermente malnutrito è molto più esposto a polmoniti, diarrea, malaria e morbillo. Soprattutto i piccoli sotto i due anni rischiano di subire danni irreversibili. I bambini colpiti da malnutrizione cronica non possono esprimere appieno il loro potenziale e incominciano con il piede sbagliato l’avventura della vita, il che si ripercuoterà su tutta la loro esistenza.
L’allattamento precoce riduce il tasso di mortalità
Solo una media del 45 per cento dei neonati viene attaccato al seno della madre subito dopo il parto, e soltanto il 43 per cento dei bimbi viene allattato esclusivamente dalla madre per almeno sei mesi. I piccoli che ricevono troppo presto alimenti complementari sono esposti a un rischio molto più alto di contrarre malattie diarroiche o polmoniti. Il latte materno rafforza inoltre il sistema immunitario, un beneficio per tutta la vita.
Così aiuta l’UNICEF
L’UNICEF combatte la fame e la malnutrizione ricorrendo anche a metodi innovativi.
- L’UNICEF sostiene centri sanitari in cui i neonati vengono misurati e pesati a intervalli regolari.
- L’UNICEF incoraggia l’arricchimento degli alimenti di base, come il riso, la farina e il sale, con iodio, ferro, acido folico, vitamina A e zinco.
- Gli operatori formati dall’UNICEF informano i genitori su come migliorare con pochi e semplici mezzi l’alimentazione dei bambini – ad esempio con verdure ricche di sostanze nutritive o uova.
- Nelle regioni in crisi, l’UNICEF fornisce integratori alimentari salvavita per i bambini.
- L’UNICEF si occupa di fornire acqua potabile e impianti sanitari, e informa su misure igieniche semplici ma efficaci.
- L’UNICEF sostiene progetti innovativi, basati per esempio sull’invio di SMS, per rilevare i casi di malnutrizione e reagire tempestivamente.
- L’UNICEF sostiene centri alimentari aperti 24 ore su 24 per bambini gravemente malnutriti, fornisce alimenti speciali e terapeutici, distribuisce vitamine e sostanze minerali, si assicura che gli orfani abbiano cibo a sufficienza.
- L’UNICEF sostiene le donne incinte prestando opera di prevenzione sanitaria in modo decentralizzato e informando sul legame tra alimentazione, salute e allattamento. Molte mamme non sanno che il latte materno contiene tutti gli elementi nutritivi necessari e che rafforza il sistema immunitario.
- In collaborazione con l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), l’UNICEF ha lanciato nel 1991 l’iniziativa «Ospedale amico dei bambini» per incoraggiare l’allattamento al seno nei nosocomi.