I conflitti armati, le catastrofi naturali dovute ai cambiamenti climatici e ora la pandemia di coronavirus mettono a dura prova gli Stati del Sahel centrale. In Burkina Faso, Mali e Niger, 7,3 milioni di bambini dipendono dagli aiuti umanitari.
milioni di bambini in Mali
bambini in Burkina Faso
bambini in Niger
La situazione
La regione del Sahel centrale, comprendente il Burkina Faso, il Mali e il Niger, è confrontata con una grave catastrofe umanitaria. Da anni è teatro di conflitti armati che hanno costretto milioni di persone, tra cui 1,1 milioni di bambini, ad abbandonare le loro case.
«La portata della violenza alla quale sono esposti gli abitanti più giovani della regione del Sahel centrale è spaventosa. I bambini vengono uccisi, mutilati e sono vittime di abusi sessuali, centinaia di migliaia di loro hanno già vissuto esperienze traumatiche.»
Oltre alle violenze, la popolazione è martoriata dalle catastrofi naturali dovute ai cambiamenti climatici. Alluvioni, siccità e invasioni di locuste causano carestie, più di 750 000 minori di cinque anni rischiano di soffrire di denutrizione acuta grave e di morire di fame.
Come se non bastasse, in Africa la regione è tra le più colpite dal coronavirus, e la pandemia aggrava la situazione già critica di molti bambini. In questi tre paesi, infatti, le scuole sono state chiuse per arginare la diffusione del virus, ma già prima circa otto milioni di ragazzi tra i sei e i quattordici anni non frequentavano le lezioni. Il loro numero è ora aumentato a dodici milioni. La chiusura delle scuole aumenta ancora di più il rischio di arruolamento in gruppi armati, di sfruttamento sessuale, di lavoro minorile e di altre forme di abuso o maltrattamento.
L’emergenza coronavirus ha comportato inoltre la sospensione in molti paesi delle campagne di vaccinazione contro il morbillo, la poliomielite e la difterite: milioni di bambini in tutto il mondo rischiano ora di contrarre queste malattie evitabili. In un prossimo futuro, ciò potrebbe condurre a devastanti epidemie.
Così aiuta l’UNICEF
Con il vostro sostegno, l’UNICEF può contribuire notevolmente a contenere la diffusione del coronavirus e le sue conseguenze sociopolitiche nella regione del Sahel centrale.
- Mettiamo a disposizione sapone, materiale medico e di protezione.
- Sensibilizziamo i bambini e le loro famiglie sull’importanza di rispettare semplici regole igieniche, come lavarsi le mani.
- Con il sostegno di specialisti sanitari, formiamo i giovani a rispondere a domande sul Covid-19 inviate da coetanei tramite SMS.
- Distribuiamo radio a energia solare affinché i bambini possano seguire le lezioni anche da casa durante il confinamento.
- Ci impegniamo affinché quante più persone possibile abbiano la possibilità di lavarsi.
- Facciamo tutto quanto in nostro potere per allestire servizi sicuri presso i quali notificare i casi di maltrattamento o trascuratezza di minori.