Da quando la Turchia ha aperto i confini con l’Unione europea, sempre più profughi, tra i quali molti bambini, si dirigono verso ovest. Le condizioni sono insostenibili anche per gli adulti.
Da quando, venerdì scorso, il Presidente turco Recep Erdogan ha annunciato l’apertura dei confini con la Grecia e la Bulgaria, il flusso di profughi diretti a ovest – tra i quali anche numerose famiglie con bambini piccoli – continua ad aumentare.
Secondo informazioni delle Nazioni Unite, almeno 13 000 persone sono ammassate al confine. Mancando infrastrutture, la maggior parte dorme all’aperto direttamente sul suolo gelido, spesso a temperature sotto lo zero. La penuria idrica, l’assenza di gabinetti e la carenza di cibo non fanno che peggiorare la situazione.
Da lunedì, l’UNICEF è sul posto con le sue organizzazioni partner e distribuisce ai profughi coperte, bottiglie d’acqua, pannolini, salviettine umidificate e sapone.
Come comunicato domenica dal governo turco, durante il fine settimana oltre 75 000 persone sono riuscite a lasciare la Turchia e a entrare illegalmente in Grecia o Bulgaria.