La pandemia di COVID-19 ha colpito in modo sproporzionato bambini ed adolescenti, sconvolgendo tutto ciò che è fondamentale per il loro sviluppo sociale, fisico, mentale ed emotivo, per il loro apprendimento e benessere.
La pandemia che ha sconvolto la vita di tutti
La pandemia di Coronavirus ha sconvolto la vita dei bambini e delle loro famiglie in quasi ogni parte del mondo. La crisi economica sta spingendo sempre più persone in condizioni di povertà estrema e continua a esercitare una forte pressione su servizi sociali e sistemi sanitari già sovraccarichi, minacciando di vanificare decenni di risultati faticosamente conseguiti in termini di sviluppo a beneficio di bambini e adolescenti. La pandemia di COVID-19 ha colpito in modo sproporzionato bambini ed adolescenti, sconvolgendo tutto ciò che è fondamentale per il loro sviluppo sociale, fisico, mentale ed emotivo, per il loro apprendimento e benessere.
Molti paesi continuano a segnalare gravi interruzioni nella fornitura dei servizi sanitari e nutrizionali di base, come i servizi vaccinali, le visite mediche per monitorare lo stato della crescita dei bambini, i servizi di assistenza prenatale e postnatale per le donne in gravidanza e le partorienti, i servizi sanitari erogati a livello comunitario.
L'impatto del COVID-19 sui bambini
L'esperienza derivante dalle epidemie precedenti mostra che queste aggravano le disparità esistenti, incluse quelle basate su condizioni economiche, capacità individuali, età e genere. Lo scenario peggiore di uno studio della Johns Hopkins University stima in 1,2 milioni l'incremento della mortalità infantile globale in 6 mesi di pandemia, pari a 6.000 decessi al giorno.
Gli effetti del COVID-19 si riverberano però anche sulla condizione economica e sociale dell’infanzia: secondo l’ultimo studio dall’inizio della pandemia 150 milioni di bambini nel mondo sono caduti in povertà, con un incremento del 15% dell’incidenza del fenomeno.
Chiudono le scuole, aumentano i rischi
L'impatto si estende anche sul fronte dell’ istruzione . Degli 1,6 miliardi di alunni che hanno visto le proprie scuole chiuse per ragioni sanitarie, circa un terzo non ha avuto i mezzi per usufruire della didattica a distanza. Milioni di bambini, soprattutto nei paesi più poveri, hanno abbandonato definitivamente gli studi in occasione del lockdown, pregiudicando così il proprio avvenire.
Secondo gli ultimi dati UNICEF di marzo, 168 milioni di bambini hanno avuto le scuole completamente chiuse per quasi un anno a causa dei lockdown, circa 214 milioni - 1 bambino su 7 - hanno perso i 3/4 delle lezioni in presenza. Oggi, oltre 888 milioni di bambini continuano a soffrire per le interruzioni scolastiche causate dal COVID-19.
Separati dagli amici e dai parenti più stretti, dai compagni di scuola e dai maestri, quando non addirittura confinati a casa con chi ne abusava, molti bambini e adolescenti hanno sviluppato paure, ansia, solitudine , con serie conseguenze per la loro salute mentale e benessere psicosociale. L' UNICEF stima che oltre 332 milioni di minori hanno vissuto pesanti ricadute sulla salute mentale ed il loro benessere.
E tra gli effetti indiretti dell’epidemia c’è anche l’aumento della violenza sui minori .
In 2/3 degli Stati, rivela un’analisi dell’UNICEF le urgenze del contenimento del coronavirus hanno limitato o bloccato i servizi di prevenzione e protezione, proprio mentre la convivenza forzata e le difficoltà delle famiglie moltiplicavano le probabilità di comportamenti violenti.
Preoccupanti inoltre i nuovi dati sui matrimoni precoci : le difficoltà economiche, l'interruzione dei servizi essenziali e la morte dei genitori rischiano di compromettere i progressi degli ultimi decenni. Secondo l'ultimo rapporto COVID-19: A threat to progress against child marriage potremmo rischiare 10 milioni matrimoni precoci in più rispetto ai 100 milioni già temuti nei prossimi 10 anni.