Inviare un segnale comune: l’etichetta per la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia

La Giornata internazionale dei diritti dell'infanzia, che si celebra il 20 novembre, rappresenta un'importante piattaforma per richiamare l'attenzione sui diritti dei bambini in tutto il mondo. Quest'anno, la Rete svizzera diritti del bambino e l'UNICEF Svizzera e Liechtenstein hanno ideato un’etichetta liberamente utilizzabile e gratuita per rendere più visibili le numerose attività che circondano questa giornata.

Verschiedene Versionen des neuen Kinderrechte-Labels.

Ogni anno, il 20 settembre si svolge la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia. In questa data importante, nel 1989 le Nazioni Unite hanno approvato la Convenzione sui diritti del fanciullo. Numerosi comuni e organizzazioni, ma anche scuole e gruppi giovanili e altri attori, approfittano di questa giornata per attuare svariati progetti creativi e per organizzare eventi incentrati sui diritti dell’infanzia. Per dare maggior visibilità a queste iniziative, la Rete svizzera diritti del bambino (Netzwerk Kinderrechte Schweiz NKS) e UNICEF Svizzera e Liechtenstein hanno ideato un’etichetta liberamente utilizzabile e gratuita: le varie iniziative in occasione della Giornata internazionale sui diritti dell’infanzia saranno così riunite sotto un denominatore comune. 

Vantaggi dell’etichetta

L’etichetta è stata ideata con un design minimalista che si può adattare in modo flessibile a diversi materiali di comunicazione. L’elemento grafico dei mattoncini attrae soprattutto i bambini e garantisce riconoscibilità. Inoltre, il carattere tipografico utilizzato crea un collegamento con le icone sui diritti dell’infanzia e quindi con i contenuti della Convenzione. L’etichetta è utilizzabile in diversi colori per essere adattata alle rispettive esigenze.

Piattaforma per le manifestazioni

Gli eventi incentrati sulla Giornata dei diritti dell’infanzia possono essere pubblicati sul calendario delle manifestazioni della NKS: ciò offre l’opportunità di diventare parte di un vasto movimento, rendendo più visibili i diritti dell’infanzia.

Materiali scaricabili e regole di utilizzo

Sul sito dell’UNICEF si possono scaricare le varie versioni dell’etichetta e le regole di utilizzo.

UNICEF/WFP, accertata la carestia nel Darfur settentrionale

Sudan Hungersnot
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Dopo oltre 15 mesi di guerra in Sudan, una catastrofica combinazione di conflitto, sfollamento e limitazioni dell'accesso umanitario ha portato alla carestia in un campo che ospita centinaia di migliaia di sfollati nella regione sudanese del Darfur settentrionale.

La conclusione del Famine Review Committee (Comitato per l'esame della carestia – FRC), secondo cui nel campo di Zamzam è in atto una carestia, è la prima determinazione della carestia da parte del Comitato in più di sette anni e solo la terza volta che viene determinata una carestia da quando il sistema di monitoraggio è stato creato 20 anni fa. La FRC avverte che altre zone del Sudan rischiano la carestia senza un intervento concertato.

L'annuncio della carestia conferma i timori della comunità umanitaria e segue un'analisi dell'IPC di giugno che mostra un drammatico declino della sicurezza alimentare e nutrizionale, con 755.000 persone che si trovano ad affrontare condizioni catastrofiche di fame.

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Una crisi alimentare alimentata dal conflitto
L'UNICEF e il World Food Programme (WFP) hanno lanciato l'allarme sul rischio crescente per la popolazione del Sudan, in particolare per i bambini, se non si riusciranno a fornire aiuti urgenti alle comunità intrappolate nelle zone calde del conflitto, come Darfur, Khartoum, Kordofan e Al Jazirah. La situazione rimane critica in tutto il Paese e si stima che quest'anno 730.000 bambini soffriranno di malnutrizione acuta grave (SAM), la forma di malnutrizione più pericolosa per la vita.

Una dichiarazione di carestia significa che le persone, compresi i bambini, hanno già iniziato a morire di fame e di condizioni correlate, tra cui malnutrizione e infezioni. A differenza della crisi del Darfur di vent'anni fa, questa crisi di fame alimentata dal conflitto si estende a tutto il Paese, compresa la capitale Khartoum e lo Stato di Jazirah, in passato granaio del Sudan.

La grave limitazione dell'accesso umanitario è una delle principali cause delle condizioni di carestia in Zamzam. Sebbene a luglio l'UNICEF sia riuscito a consegnare a El Fasher scorte sufficienti di alimenti terapeutici pronti all'uso (RUTF) salvavita per curare circa 4.000 bambini gravemente malnutriti, compresa una dotazione per il campo di Zamzam, la continua mancanza di un accesso sicuro e duraturo fa sì che i bisogni rimangano enormi e che la capacità di consegnare forniture umanitarie sia imprevedibile.

Un urgente bisogno dell'accesso umanitario
"Abbiamo urgentemente bisogno di una massiccia espansione dell'accesso umanitario per poter fermare la carestia che ha preso piede nel Darfur settentrionale e impedire che si diffonda in tutto il Sudan. Le parti in conflitto devono togliere tutte le restrizioni e aprire nuove vie di rifornimento attraverso i confini e le linee di conflitto, in modo che le agenzie umanitarie possano raggiungere le comunità tagliate fuori con cibo e altri aiuti umanitari di cui hanno disperatamente bisogno", ha detto Cindy McCain, Direttrice Esecutiva del WFP. "Invito inoltre la comunità internazionale ad agire subito per garantire un cessate il fuoco in questo brutale conflitto e porre fine allo scivolamento del Sudan nella carestia. È l'unico modo per invertire una catastrofe umanitaria che sta destabilizzando questa intera regione africana”.

"Le notizie di ieri confermano alcuni dei nostri peggiori timori: la carestia che si sta verificando in alcune zone del Sudan sta infliggendo sofferenze inimmaginabili a bambini e famiglie che stanno già soffrendo per l'impatto di una guerra orribile", ha detto Catherine Russell, Direttrice Generale dell'UNICEF. "Questa è una carestia completamente causata dall'uomo. Chiediamo ancora una volta a tutte le parti di fornire al sistema umanitario un accesso sicuro e senza ostacoli ai bambini e alle famiglie in difficoltà. Dobbiamo poter utilizzare tutte le vie, attraverso le linee di conflitto e i confini. I bambini del Sudan non possono aspettare. Hanno bisogno di protezione, di servizi di base e soprattutto di un cessate il fuoco e della pace".

L'UNICEF e il WFP continuano a chiedere a tutte le parti in causa di garantire un accesso umanitario sicuro, senza ostacoli e prolungato, per consentire un'ulteriore espansione della risposta umanitaria e per permettere alle agenzie di effettuare le consegne in tempi rapidi.

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