«Sì, ma» alla modifica dell’ordinanza sulla promozione delle attività giovanili extrascolastiche OPAG

Con il progetto di modifica dell’ordinanza sulla promozione delle attività giovanili exstrascolastiche OPAG, il Consiglio federale mostra la volontà di rafforzare senza indugio i diritti dell’infanzia in Svizzera.

Ein Kind malt mit Kreide Menschen auf den Boden

 In aggiunta al coordinamento e alla creazione di reti, si affronta in particolare l’importante questione del trasferimento di conoscenze e della raccolta di dati. Si tratta di un tema di rilevanza centrale accanto a quello dell’istituzione di un difensore civico ed è stato più volte ugualmente oggetto di critica nel contesto delle Osservazioni e raccomandazioni conclusive (Concluding Observations) del Comitato ONU sui diritti dell’infanzia. Per questo motivo, UNICEF Svizzera e Liechtenstein sostiene le modifiche proposte nella risposta alla consultazione. Al contempo, UNICEF Svizzera e Liechtenstein ritiene che questa non sia una risposta adeguata alla mozione 19.3633 «Difensore civico dei diritti dell’infanzia» (mozione Noser) e che questi oggetti debbano essere separati.

In settembre 2020, il Parlamento ha rinviato la mozione Noser, incaricando il Consiglio federale di elaborare le basi giuridiche per l’istituzione di un difensore civico dei diritti dell’infanzia. La struttura dovrebbe avere il compito di informare e consigliare i minori sui loro diritti, garanten-do loro l’accesso alla giustizia. Se necessario, potrà fungere inoltre da intermediaria tra i minori e gli organi statali e formulare raccomandazioni. 

L’accesso efficace alla giustizia è un diritto fondamentale dell’umanità. Solo chi è in grado di difendersi efficacemente dagli abusi può esercitare i propri diritti. Perché avere ragione non significa necessariamente ottenere giustizia. Questo è soprattutto vero per i minori, che sono particolarmente vulnerabili alle violazioni dei diritti. Un difensore civico dei diritti dell’infanzia ha quindi un ruolo chiave nell’attuazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia. Per quanto riguarda la Svizzera, il Comitato ONU sui diritti dell’infanzia ha già raccomandato in diverse occasioni l’istituzione di un meccanismo di monitoraggio indipendente per i diritti dell’infanzia.

Tuttavia, i compiti indicati dalla Confederazione nel rapporto esplicativo a mala pena coincidono con quelli di un difensore civico. In questo senso, UNICEF Svizzera e il Liechtenstein prende chiaramente le distanze dalla valutazione del Consiglio federale, secondo cui la modifica dell’OPAG in questione realizzerebbe l’obiettivo principale della mozione Noser. Il progetto si allontana notevolmente dalla richiesta principale di sviluppare le basi giuridiche per un difenso-re civico dei diritti dell’infanzia, che deve essere accessibile a tutti i minori in tutta la Svizzera.  

UNICEF Svizzera e Liechtenstein accoglie con favore il rafforzamento dei diritti dell’infanzia attraverso l’attuale progetto e si pronuncia a favore della modifica. Al contempo, è necessaria una proposta riguardante la questione chiave della mozione Noser. In considerazione degli obblighi internazionali, delle richieste della società civile e del mandato del Parlamento, UNICEF Svizzera e Liechtenstein ritiene che il Consiglio federale debba inviare un segnale importante nell’ambito dei diritti dell’infanzia e porre le basi per l’istituzione di un difensore civico dei diritti dell’infanzia. Per questo motivo, UNICEF Svizzera e Liechtenstein non ritiene che questo progetto sia una risposta alla mozione Noser e si riserva il diritto di continuare a battersi per tale questione. 

UNICEF/WFP, accertata la carestia nel Darfur settentrionale

Sudan Hungersnot
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Dopo oltre 15 mesi di guerra in Sudan, una catastrofica combinazione di conflitto, sfollamento e limitazioni dell'accesso umanitario ha portato alla carestia in un campo che ospita centinaia di migliaia di sfollati nella regione sudanese del Darfur settentrionale.

La conclusione del Famine Review Committee (Comitato per l'esame della carestia – FRC), secondo cui nel campo di Zamzam è in atto una carestia, è la prima determinazione della carestia da parte del Comitato in più di sette anni e solo la terza volta che viene determinata una carestia da quando il sistema di monitoraggio è stato creato 20 anni fa. La FRC avverte che altre zone del Sudan rischiano la carestia senza un intervento concertato.

L'annuncio della carestia conferma i timori della comunità umanitaria e segue un'analisi dell'IPC di giugno che mostra un drammatico declino della sicurezza alimentare e nutrizionale, con 755.000 persone che si trovano ad affrontare condizioni catastrofiche di fame.

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Una crisi alimentare alimentata dal conflitto
L'UNICEF e il World Food Programme (WFP) hanno lanciato l'allarme sul rischio crescente per la popolazione del Sudan, in particolare per i bambini, se non si riusciranno a fornire aiuti urgenti alle comunità intrappolate nelle zone calde del conflitto, come Darfur, Khartoum, Kordofan e Al Jazirah. La situazione rimane critica in tutto il Paese e si stima che quest'anno 730.000 bambini soffriranno di malnutrizione acuta grave (SAM), la forma di malnutrizione più pericolosa per la vita.

Una dichiarazione di carestia significa che le persone, compresi i bambini, hanno già iniziato a morire di fame e di condizioni correlate, tra cui malnutrizione e infezioni. A differenza della crisi del Darfur di vent'anni fa, questa crisi di fame alimentata dal conflitto si estende a tutto il Paese, compresa la capitale Khartoum e lo Stato di Jazirah, in passato granaio del Sudan.

La grave limitazione dell'accesso umanitario è una delle principali cause delle condizioni di carestia in Zamzam. Sebbene a luglio l'UNICEF sia riuscito a consegnare a El Fasher scorte sufficienti di alimenti terapeutici pronti all'uso (RUTF) salvavita per curare circa 4.000 bambini gravemente malnutriti, compresa una dotazione per il campo di Zamzam, la continua mancanza di un accesso sicuro e duraturo fa sì che i bisogni rimangano enormi e che la capacità di consegnare forniture umanitarie sia imprevedibile.

Un urgente bisogno dell'accesso umanitario
"Abbiamo urgentemente bisogno di una massiccia espansione dell'accesso umanitario per poter fermare la carestia che ha preso piede nel Darfur settentrionale e impedire che si diffonda in tutto il Sudan. Le parti in conflitto devono togliere tutte le restrizioni e aprire nuove vie di rifornimento attraverso i confini e le linee di conflitto, in modo che le agenzie umanitarie possano raggiungere le comunità tagliate fuori con cibo e altri aiuti umanitari di cui hanno disperatamente bisogno", ha detto Cindy McCain, Direttrice Esecutiva del WFP. "Invito inoltre la comunità internazionale ad agire subito per garantire un cessate il fuoco in questo brutale conflitto e porre fine allo scivolamento del Sudan nella carestia. È l'unico modo per invertire una catastrofe umanitaria che sta destabilizzando questa intera regione africana”.

"Le notizie di ieri confermano alcuni dei nostri peggiori timori: la carestia che si sta verificando in alcune zone del Sudan sta infliggendo sofferenze inimmaginabili a bambini e famiglie che stanno già soffrendo per l'impatto di una guerra orribile", ha detto Catherine Russell, Direttrice Generale dell'UNICEF. "Questa è una carestia completamente causata dall'uomo. Chiediamo ancora una volta a tutte le parti di fornire al sistema umanitario un accesso sicuro e senza ostacoli ai bambini e alle famiglie in difficoltà. Dobbiamo poter utilizzare tutte le vie, attraverso le linee di conflitto e i confini. I bambini del Sudan non possono aspettare. Hanno bisogno di protezione, di servizi di base e soprattutto di un cessate il fuoco e della pace".

L'UNICEF e il WFP continuano a chiedere a tutte le parti in causa di garantire un accesso umanitario sicuro, senza ostacoli e prolungato, per consentire un'ulteriore espansione della risposta umanitaria e per permettere alle agenzie di effettuare le consegne in tempi rapidi.

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